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Il Karité delle donne delle Savane (AGROTOGO II)

Imprenditoria femminile e riforestazione in Togo

Concluso il:

30 Giugno 2019

Contesto

Il progetto vuole contribuire all’ empowerment socio-economico delle donne e al miglioramento della resilienza ai cambiamenti climatici nella Regione delle Savane in Togo, attraverso la promozione dell’imprenditoria femminile e la diffusione di pratiche agroforestali sostenibili.

Nello specifico si intendono aumentare le opportunità di reddito per le donne e la gestione partecipata delle risorse agroforestali nel Cantone di Borgou, nella Prefettura di Kpendjial, attraverso il miglioramento di produzione e commercializzazione del burro di karité e la realizzazione di azioni di riforestazione.

 

La Regione delle Savane in Togo

La Regione delle Savane è una delle cinque Regioni del Togo, con capitale la città di Dapaong. È la più settentrionale del Togo e confina a sud con la Regione di Kara, a ovest con il Ghana, a nord con il Burkina Faso e a est con il Benin. Gran parte del suo territorio è compreso nel bacino dell’Oti ed è quindi principalmente pianeggiante, con zone collinari e montuose che vanno ad aumentare spostandosi verso nord. La Regione ha un’estensione di 8.603 km2 e conta 776.710 abitanti di cui 403.131 donne (2010). E’ suddivisa amministrativamente in cinque prefetture, tra cui quella di Kpendjal, area d’intervento del progetto.

E’ una zona ad alta insicurezza alimentare, una delle più povere del Paese e a fortissimo rischio di desertificazione (fonte UNCCD). In questa regione, circa il 90% della popolazione si dedica all’agricoltura, ancora oggi realizzata con metodi tradizionali da uomini, donne e bambini.

La Regione delle Savane è la più colpita in Togo dal degrado progressivo delle terre, anche a causa dall’assenza di politiche per la gestione sostenibile del suolo. Dal punto di vista economico, c’è un debole investimento in processi produttivi migliorati (trasformazione e semi-lavorazione agro-alimentare) che diano valore aggiunto alle produzioni agricole e, infatti, proprio a causa degli scarsi benefici ottenuti, non vi è possibilità per i produttori di investire in infrastrutture e materiali che possano aumentare la quantità e la qualità dei prodotti.

Data la scarsissima diffusione di tecniche di conservazione e trasformazione, il livello dei prezzi è molto basso durante il raccolto nella stagione delle piogge, ossia il momento in cui i contadini hanno maggior necessità di vendere per non perdere la produzione. Con l’avanzare della stagione secca, invece, i prezzi aumentano sensibilmente fino a raggiungere il culmine all’inizio della nuova stagione delle piogge, periodo spesso segnato da crisi alimentari e da sottoalimentazione.

Progetto

Il Progetto

Il progetto interverrà nel villaggio di Gniempol (Bouldjoaré), che conta circa 2.500 abitanti,  situato nel cantone di Borgou. In questa località sarà costruito il centro di trasformazione, gestito da una cooperativa di donne dedite sia alla raccolta sia alla trasformazione delle noci di karité e provenienti da Gniempol e dai villaggi limitrofi di Natchambonga (650 abitanti) e Kpinkankandi (950 abitanti).

A Gniempol è già presente una piccola esperienza di produzione domestica di burro di karité, portata avanti dalle donne produttrici di riso afferenti alla cooperativa UNICAP nel tentativo di diversificare e stabilizzare il proprio reddito familiare. Il progetto andrà ad intervenire proprio su questa esperienza per darle una dimensione imprenditoriale, rafforzarla ed ampliarla alle comunità vicine.

A tale scopo, si prevede di:

  1. Aumentare capacità e competenze locali sulla gestione di una impresa di trasformazione di burro di karité, con l’analisi dell’offerta e della domanda locale e la formazione on the job delle donne.
  2. Avviare una micro-impresa sociale di donne per la raccolta, trasformazione e commercializzazione del burro di Karité, costituendo una cooperativa e costruendo un centro di trasformazione.
  3. Aumentare la capacità di gestione sostenibile delle risorse forestali, attraverso interventi di riforestazione per la raccolta di prodotti forestali e per la produzione energetica (raccolta legname).

Risultati attesi

  • aumentate le capacità e le competenze sulla gestione di una micro-impresa di trasformazione di burro di karité, attraverso l’analisi dell’offerta e della domanda locale e la formazione on the job delle donne sulla trasformazione e sulla gestione aziendale.
  • Avviata una micro-impresa sociale di donne per la raccolta, trasformazione e commercializzazione del burro di Karité attraverso la costituzione di una cooperativa e la costruzione di un centro di trasformazione.
  • Aumentata la capacità di resilienza al cambiamento climatico e di gestione sostenibile delle risorse forestali, attraverso interventi di riforestazione per la raccolta di prodotti forestali e per la produzione energetica.

 

Beneficiari

Le beneficiarie dirette del progetto sono circa 60 donne coinvolte nella cooperativa di raccolta e trasformazione del karité, destinatarie delle formazioni previste e incaricate della gestione della cooperativa e del centro di trasformazione.  Inoltre, tra i beneficiari diretti ricordiamo le famiglie delle donne coinvolte, per un totale di circa 240 persone e i partecipanti alle formazioni sulla gestione sostenibile delle risorse forestali (30 persone, 10 per ognuno dei villaggi). Il totale dei beneficiari diretti del progetto è quindi di 330 persone. Beneficiari indiretti sono gli abitanti dei tre villaggi di intervento (4.100 persone) e gli abitanti del cantone di Borgou (circa 23.000 persone oltre ai già citati abitanti dei tre villaggi), che beneficeranno degli effetti positivi sull’economia locale derivanti dall’avvio di un’attività imprenditoriale generatrice di reddito e dell’auspicabile replicabilità dell’esperienza in altri villaggi o su altre produzioni.

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Partner:

GEVAPAF

Finanziatori:

Tavola Valdese
Regione Marche

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